Disponibile il VII Rapporto sulla Bioeconomia in Europa

È disponibile il VII Rapporto sulla Bioeconomia in Europa, presentato lo scorso 30 giugno presso l’Urban Center di Trieste, durante l’evento “Bioeconomia: verso un nuovo modello economico e sociale”.

Il Report è stato realizzato dalla Direzione del Centro Studi di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster SPRING e Assobiotec – Federchimica. Alle analisi contenute in questa edizione hanno collaborato anche gli economisti di SRM -Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).

Secondo le stime presentate nel Rapporto, nel 2020 la Bioeconomia in Italia ha generato un output pari a circa 317 miliardi di euro, occupando poco meno di due milioni di persone.

Dopo aver chiuso il 2019 con un incremento dell’1,4%, nel 2020 la Bioeconomia ha perso nel complesso il 6,5% del valore della produzione, un calo inferiore rispetto a quanto segnato dall’intera economia (-8,8%): il peso della Bioeconomia in termini di produzione è pertanto salito al 10,2% rispetto al 10% del 2019 e al 9,9% del 2018.

In tutti i paesi europei il valore della Bioeconomia, che comprende molte attività essenziali, ha registrato un calo meno rilevante rispetto al totale dell’economia (-4,3% per il Regno Unito, -3,1% per la Germania, -3% per la Spagna, -2,3% per la Francia e +3,3% per la Polonia), evidenziando una maggiore resilienza allo shock pandemico, con risultati che dipendono sia dalla severità della pandemia e delle relative misure di contenimento sia dalla differente composizione della bioeconomia nei diversi paesi.

Nel Rapporto viene poi proposta, per la prima volta, la stima del valore della Bioeconomia, in termini di valore aggiunto e occupati, nelle regioni italiane, nella consapevolezza dell’importanza del territorio per lo sviluppo di esperienze innovative e sostenibili.

Le stime originali, realizzate in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, evidenziano un ruolo particolare della Bioeconomia nelle regioni del Nord-Est e del Mezzogiorno, con un peso della Bioeconomia sul valore aggiunto regionale dell’8,2% e 6,7% rispettivamente (anno 2018). Sotto la media italiana (6,4%) invece il peso della Bioeconomia nel Nord-Ovest (5,3%) e nel Centro (5,7%).

Da un punto di vista geografico, la chimica bio-based risulta nel complesso ben diffusa lungo tutta la penisola. Emergono, comunque, alcune regioni che stanno declinando le loro specializzazioni territoriali in ottica sostenibile e circolare

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