Dolomiticert e il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova, già presenti nella RIR Sicurezza e protezione nel lavoro e nello sport, hanno presentato i risultati di un progetto sulla calzatura sportiva che prosegue idealmente le attività della rete.
Si è chiuso nei giorni scorsi, con l’evento finale a Montebelluna nella sede della Fondazione Sportsystem che ospita il Museo dello scarpone e della calzatura sportiva, il progetto “GripAlp – Suole ad elevate prestazioni per l’ambiente alpino”, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dal programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020, che ha visto l’istituto di certificazione longaronese Dolomiticert nel ruolo di capofila, insieme all’Università degli Studi di Padova, entrambi presenti nella RIR Sicurezza e protezione nel lavoro e nello sport, e all’ateneo austriaco di Innsbruck.
Obbiettivo del progetto è stato lo sviluppo di suole performanti per le calzature utilizzate negli sport alpini, concentrando la ricerca su parametri di sicurezza e ambientali; i tre partner, nel corso dei quasi due anni di lavoro, hanno quindi studiato nuove formulazioni di materiali per le suole, realizzando poi prototipi che sono stati testati per verificarne le prestazioni, con lo scopo di arrivare alla creazione di soluzioni più ecocompatibili, mantenendo al tempo stesso elevati standard qualitativi. Il prodotto finale è stato quindi il prototipo di un materiale per le suole delle scarpe da escursionismo in grado di rendere più sicure e meno impattanti dal punto di vista ambientale (dalla fase di realizzazione a quella dell’utilizzo, fino allo smaltimento) le gite in outdoor.
I risultati dello studio sono quindi stati presentati ad oltre un centinaio di rappresentanti del mondo dello sport system, che hanno seguito con interesse le spiegazioni dei docenti e dei tecnici che hanno dato vita a GripAlp: “I risultati attesi dal progetto sono stati pienamente raggiunti: – spiega il responsabile dell’area Innovazione di Dolomiticert, Leano Viel – certo la strada è ancora lunga, ma le analisi delle formulazioni realizzate dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova hanno confermato come queste nuove soluzioni abbiano un minor impatto ambientale e migliorino anche le performance, ad esempio per quanto riguarda l’abrasione e la resistenza allo scivolamento”.
Ad esporre i vari tipi di formulazioni ed i risultati dei test condotti nei laboratori di Padova, Longarone ed Innsbruck sono stati Martina Roso, professoressa associata del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova, Nicola Perotto, responsabile di laboratorio di Dolomiticert, e Michael Hasler per l’Università di Innsbruck.
Importantissimo per il progetto GripAlp è stato il ruolo dell’Università degli Studi di Padova: “Come Dipartimento di Ingegneria Industriale, ci siamo occupati della formulazione di nuovi formulati chimici che ne prevedessero la riciclabilità a fine vita e l’utilizzo di materiali più sostenibili, con cariche a base bio e con additivi che abbiano minor impatto sull’ambiente. – spiega Michele Modesti, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Industriale e direttore del gruppo di ricerca di ingegneria dei polimeri – È stato un lavoro impegnativo, che ci ha visto intervenire su formulati esistenti e rielaborandoli mantenendone comunque la possibilità di utilizzo; per fare questo, abbiamo dovuto anche costruire nuovi macchinari e stampi specifici. I risultati ottenuti sono molto interessanti, perché un basso grado di abrasione significa un minor numero di microparticelle disperse nell’ambiente e l’analisi del ciclo di vita di questi materiali indica un buon grado di riciclabilità”.
Dello studio del LCA – Life Cycle Assessment (Analisi del ciclo di vita) si è occupato il CESQA – Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università patavina: “Abbiamo valutato le potenziali conseguenze sull’ambiente del materiale, dall’ideazione alla produzione, e poi abbiamo valutato se questi nuovi preparati fossero in grado di assicurare performance migliori rispetto alla tradizionale gomma vulcanizzata. – sottolinea il professor Alessandro Manzardo, responsabile scientifico del CESQA – I risultati dimostrano come questo sia un mondo promettente, decisamente da approfondire e indagare, visto che abbiamo individuato una formulazione che in tutte le categorie prese in analisi è migliorativa rispetto alle soluzioni tradizionali. Il prossimo obbiettivo di un eventuale nuovo progetto dovrà essere quello di valutarne gli impatti dopo il fine vita, in un’ottica di riciclo, così da poter giungere ad una vera economia circolare”.
Proprio sul futuro si è concentrato in chiusura Viel: “Nel corso di GripAlp ci siamo concentrati sui materiali, e non sulla forma e geometria delle suole o sull’assemblato suola-scarpa. Ritengo che questo possa essere oggetto di studio di un prossimo progetto che coinvolga questi stessi partner: la collaborazione transfrontaliera tra Italia e Austria e il ruolo dell’istituto Dolomiticert come cerniera tra le Università ha portato ottimi risultati sul fronte della sicurezza e della sostenibilità, risultati che consentiranno di migliorare ancora di più i prodotti sul mercato dello sport system”.
Il progetto GripAlp si inquadra perfettamente nelle attività in cui sono impegnati Dolomiticert e il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova all’interno della RIR Sicurezza e protezione nel lavoro e nello sport che, ricordiamo, poggia le proprie basi sulle tradizionali eccellenze manifatturiere regionali, quali la calzatura tecnica e l’abbigliamento sportivo, proponendo una traiettoria di sviluppo che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie ICT, di nuove fibre e nuovi materiali e di tecnologie al plasma, è in grado di progettare prodotti in linea con gli standard di sicurezza più moderni.