Veneto Green Cluster: per l’economia circolare

Enrico Cancino coordina la rete Innovativa Veneto Green Cluster, Innoveneto lo ha incontrato per conoscere che cosa hanno fatto e quali sono le prospettive per il futuro.

Dott. Cancino, cos’è e cosa rappresenta la RIR Veneto Green Cluster?

E’ la RIR che promuove, sostiene e sviluppa progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione di processo, prodotto e strategica, nell’ambito della economia e bioeconomia circolare.

E’ una rete multisettoriale e interdisciplinare, in quanto il paradigma della circolarità presuppone l’attivazione di processi di collaborazione interaziendale multilivello che possono arrivare fino alla simbiosi industriale, coinvolgendo frequentemente soggetti appartenenti a diversi settori e filiere produttive.

Inoltre la RIR, attraverso iniziative promozionali quali ad esempio la partecipazione ad eventi fieristici internazionale, contribuisce a formare le necessarie conoscenze e competenze per affrontare la sfida della transizione ecologica nonché, nello specifico, facilitare la diffusione e l’interscambio di informazioni, anche di carattere tecnico e tecnologico, aiutando le PMI aderenti ad aumentare la propria visibilità e presenza sul mercato

Dopo alcuni anni di attività quale bilancio può fare?

L’interesse delle imprese alla RIR è cresciuto costantemente nel tempo, così come le collaborazioni tra imprese e tra imprese e organismi di ricerca, anche indipendentemente da bandi o finanziamenti pubblici. Crediamo che questo sia l’indicatore più interessante.

Dall’altra parte, le imprese chiedono sempre maggiore assistenza da parte della RIR, sotto molteplici profili. Le risorse della RIR sono limitate, per cui al fine di favorire un salto di qualità nella offerta di svariate forme di assistenza ad alto valore aggiunto, sarebbero richiesti maggiori investimenti che non possono essere sostenuti solo dalla componete privata delle RIR, come accade oggi.

Senza il salto di qualità sopraindicato, è difficile immaginare ulteriori sviluppi rispetto a quanto fatto fino ad oggi, se non un continuo consolidamento di competenze e servizi limitato solo ad alcune attività caratteristiche.

Qual è stata la sfida più importante che avete dovuto affrontare?

Acquisire la fiducia delle imprese al fine di collaborare ed investire in attività di ricerca comuni/collettive.

Facilitare le relazioni tra imprese e organismi di ricerca, mediando sulle rispettive difficoltà e limiti.

Com’è valuta il rapporto tra i membri della rete? Sono aumentate le collaborazioni tra imprese e imprese e strutture di ricerca grazie alla rete?

Confermiamo che questo dato è in assoluto tangibile e indicativo dei significativi risultati raggiunti. Sono migliorate sensibilmente le modalità di interrelazione tra imprese e organismi di ricerca, al punto tale da riuscire ad individuare ambiti di ricerca di comune interesse tali per cui lo sviluppo di nuove progettualità è diventato un processo strutturale.

Quanto aiutano le iniziative regionali nello sviluppo della rete? Quali opportunità sono nate?

Non vi è dubbio che i bandi regionali rappresentano un innesco/incentivo formidabile per generare nuove progettualità o portare a completa maturazione progettualità in fase di sviluppo. La situazione ideale sarebbe conoscere ex ante la cronologia di tali bandi, in modo tale da riuscire a programmare anche una campagna di promozione della RIR in funzione di tali eventi, con il duplice vantaggio sia di offrire un servizio migliore all’impresa potenzialmente beneficiaria sia di rafforzare la credibilità e il ruolo della RIR nella sua funzione strumentale al servizio di politiche industriali della Regione del Veneto.